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Il Futuro del Cinema nel Metaverso: L'Innovazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino


cinema e metaverso

Il cinema è da sempre un veicolo di storie ed emozioni, una forma d’arte che va oltre una semplice proiezione di immagini in movimento. Offre un’esperienza completa che chiama in causa tutti i sensi e che negli ultimi anni non solo sta diventando sempre più coinvolgente ed immersiva, ma si sta anche adattando a un nuovo strumento digitale: il metaverso. Questa fusione tra il mondo cinematografico e l'immersione virtuale sta inevitabilmente ridefinendo il modo in cui viviamo e apprezziamo le opere cinematografiche. Un pioniere in questo viaggio è il Museo del Cinema di Torino, che sta guidando la strada nell'integrazione del cinema nel metaverso.


Il metaverso, spesso associato a mondi virtuali e realtà aumentata, offre al cinema nuove possibilità di coinvolgimento e interazione. Non riguarda più semplicemente sedersi in una sala buia a guardare un film, in quanto la sua evoluzione ha fatto in modo che sia possibile immergersi completamente in mondi fantastici, interagire con i personaggi e vivere le emozioni in modo più intenso.


Il Museo del Cinema di Torino ha così abbracciato questa nuova frontiera sbarcando nel metaverso e ha presentato i suoi spazi virtuali su The Nemesis, la piattaforma di intrattenimento che offre esperienze innovative di realtà virtuale. Attraverso mostre virtuali ed eventi interattivi, il museo sta portando il cinema in mondi digitali, rendendo accessibile la sua ricca collezione e promuovendo la cultura cinematografica in modo innovativo. Questo approccio non solo raggiunge un pubblico globale, ma introduce anche nuove forme di espressione artistica e partecipazione. Il cinema nel metaverso diventa un'esperienza collaborativa, dove gli spettatori possono condividere e discutere le loro esperienze in tempo reale, andando oltre la passività dell'osservatore tradizionale.


cinema e metaverso Museo Nazionale del Cinema di Torino

Ecco che la preservazione della storia cinematografica assume un ruolo centrale in questo contesto. Per questo il Museo del Cinema di Torino si impegna a digitalizzare archivi storici, assicurando che le opere cinematografiche del passato siano accessibili alle generazioni future sia attraverso il cinema tradizionale che attraverso il metaverso.

In questo nuovo capitolo dell'esperienza cinematografica, dove il metaverso dimostra di essere un terreno fertile per l'innovazione e la creatività, il Museo del Cinema di Torino vuole dimostrare come la convergenza tra cinema e metaverso non è solo un passo verso il futuro, ma un'opportunità per aprire nuovi orizzonti nel mondo dell'arte cinematografica.


Cosa ne pensa Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino: 


Come pensa che il metaverso stia influenzando l’esperienza cinematografica?

Da osservatori delle nuove pratiche culturali legate alla fruizione di contenuti audiovisivi, registriamo un impatto del metaverso sull’esperienza cinematografica considerevole ma ancora in divenire e probabilmente ancora da misurare in modo sistematico. Con meccaniche di interazione molto vicine a quelle del gaming, linguaggio imparentato con il cinema, il metaverso può essere un’opportunità di estendere l’esperienza dello spettatore in relazione ad un contenuto audiovisivo, ad esempio incrementando il tasso della community engagement, avviare campagne di lancio di un titolo cinematografico con strategie di “phygital” Marketing. Inoltre, può essere un perimetro di scambio, di incontro e di co-creazione di valore da parte dei creativi dei più ampi settori, aprendo nuovi percorsi alla creator economy.

    

Come si strutturano le nuove esperienze cinematografiche?

La prospettiva del Museo è quella di “musealizzare” le recenti esperienze e pratiche di fruizione del cinema e della cultura cinematografica. Analogamente a quanto accaduto con la virtual reality, a cui il Museo dal 2021, in collaborazione con RAI Cinema, dedica due salette con programmazione continuativa di contenuti cinematografici e non solo. Per il metaverso, il processo è simile: interrogarsi sul linguaggio e mediarne culturalmente l’esperienza al visitatore. L’obiettivo è quello di offrire al visitatore un’esperienza appagante sia che questo sia un utente esperto sia che non abbia alcuna esperienza di embodiment in ambienti virtuali con alter ego, i cosiddetti “avatar”. Ovviamente, da istituzione culturale, non possiamo perdere di vista la nostra mission di valorizzazione del patrimonio culturale e, in tal senso, siamo interessati ad ospitare le potenzialità di “edutainment” che offre il metaverso.

 

Che contributo apportano queste nuove tecnologie al Museo del Cinema di Torino? 

Siamo attenti alle possibilità che le nuove tecnologie, con focus su quelle immersive, offrono per la preservazione. Queste possono avere declinazioni di utilizzo interessanti non solo per ciò che concerne, come la digitalizzazione dei memorabilia e dei tantissimi assets fisici che custodiamo. Le tecnologie immersive possono anche essere utilizzate per simulare interventi di restauro particolarmente complessi, ma non è detto che facciano al caso nostro e del nostro ampio patrimonio. Ecco perché la nostra postura non deve tradursi in una eccessiva e acritica tecnofilia o entusiasmo, ma piuttosto adottare tecniche innovative solo se effettivamente funzionali.


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